Chionetti
Chionetti

Da Cinque Generazioni

La nostra storia

Nel segno del DoglianiLa famiglia Chionetti ha radici profonde nella viticoltura, in particolare con quella zona delle Langhe rappresentata da Dogliani. I Chionetti si dedicano alla coltivazione e alla vendita dell'uva, specialmente del dolcetto, a Bastia Mondovì. Successivamente, un ramo della famiglia si trasferisce a Dogliani all'inizio del 1900, quando Giuseppe completa l'acquisto della cascina e delle prime vigne a San Luigi nel 1912. Qui, Giuseppe e suo figlio Andrea decidono di vinificare e commercializzare il vino.

Dogliani è una delle zone di più antica tradizione nella coltivazione della vite e vinificazione, con influenze degli etruschi e dei romani. Nel medioevo, quest’attività era centrale nell’economia locale. Un documento chiave del 1593 – ora conservato negli archivi del comune di dogliani – gli ‘ordini per le vindimie’, regolamentava la raccolta dei ‘dozzetti’ cioè I dolcetti, indicati come la varietà dominante.

La Terza e Quarta generazione

Quinto e Andrea

Le prime etichette
A metà del secolo XX i Chionetti sono una delle prime tre famiglie a Dogliani a imbottigliare il proprio dolcetto. Quinto e il figlio Andrea saranno i primi a scrivere sull’etichetta dei dolcetti i nomi delle vigne.

Per la prima volta anche a Dogliani la cultura locale, che già distingueva I terreni più vocati per la vigna, inizia a riflettersi nel nome dei prodotti, dando vita ai primi “cru”.

Lo stile e i valori della famiglia

L’incidente e la rinascita

Nel 1988, quando il sentiero tracciato nei decenni precedenti inizia a portare i suoi frutti, un terribile incidente stradale strappa alla vita Andrea e la sua figlia primogenita Elena. Quinto, ritrovatosi solo con la moglie Gemma, assume nuovamente la guida della cantina, traghettandola negli anni ’90.

In questo momento, quinto accoglie sotto la propria guida Marco Devalle, quando questi aveva soltanto 16 anni, e lo introduce alle conoscenze dell’arte vinicola e alla dedizione e cura della vigna. Marco continua a lavorare in azienda.

Poco dopo nasce l’importante collaborazione, tuttora in corso, con l’enologo piemontese giuseppe caviola, che presso la cantina chionetti fa alcune delle sue prime consulenze e che presto diventa un amico di famiglia. Quinto è poi raggiunto nel ’99 dalla nuora maria, che abbandona l’impiego in banca in favore dell’azienda, alla cui internazionalizzazione e ammodernamento dà un decisivo contributo e prepara la strada per I successivi investimenti nel barolo.

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